Milano, il buco nero dell’Aler
Bisogna partire dai debiti «vivi», quelli verso aziende che hanno fatto pulizie, sistemato facciate, aggiustato impianti elettrici. Aziende che, per anni, non sono state pagate, e alla fine si sono rivolte al Tribunale: tra 2013 e 2016 — scrive il Corriere della Sera — Aler ha ricevuto decreti ingiuntivi per un somma monstre , vicina ai 68 milioni. Alla fine dell’anno scorso buona parte di quei debiti (59 milioni) erano stati saldati. Il dato viene citato nel verbale dell’ultima riunione del Collegio sindacale, l’organo di vigilanza che, il 24 gennaio 2017, si è riunito per fare il punto su progressi e ritardi del piano straordinario di risanamento. In un triennio Aler ha venduto appartamenti per 116 milioni, ridotto le spese di gestione di 20 milioni, pagato 50 milioni di mutui, riducendo una pesantissima esposizione iniziale (per 250 milioni). Ma senza «ulteriori sostegni finanziari» dalla Regione, conclude il Collegio, l’azienda non si potrà «salvare». In quel verbale, tra cifre, tabelle e percentuali, si può rileggere la storia dell’azienda pubblica che possiede e gestisce quasi 40mila alloggi tra Milano e provincia: un’azienda che fino al 2013 è stata spolpata, impoverita, schiacciata dagli interessi politici delle Giunte regionali.
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